Chicchi La Ragazza della Mimosa
Villaggio Piaggio – PONTEDERA (PI) Piazza della Chiesa del Sacro Cuore 16 Luglio 2016 ore 21:30
La narrazione ripercorre la vita tribolata di una donna straordinaria, impegnata nella Resistenza e, dopo la Liberazione, nella ricostruzione dell’Italia (fu la più giovane parlamentare della Costituente), fino ad arrivare ad un impegno costante nella difesa delle donne, dei bambini e della Costituzione.
Nata a Genova nel 1921, si trasferisce, con la famiglia antifascista, in Toscana, precisamente a Bagno a Ripoli, nei pressi di Firenze. È il 1933. Nel 1938, è espulsa da tutte le scuole d’Italia, perché si rifiuta di schierarsi contro gli ebrei. È costretta a dare la maturità da privatista. Da allora la sua vita cambia.
Me la raccontò più volte, con serenità. E, quando decisi di farne una narrazione teatrale, ne fu contenta. Si raccomandò che non fosse una cosa troppo lunga. La scrissi in terza persona, ma lei volle la prima. Per metterci la faccia, perché non aveva paura del giudizio degli altri e non era pentita di quel che aveva fatto per la libertà e la democrazia.
È morta a Usigliano di Lari il 12 marzo 2013.
NOTE DI REGIA
Ho accolto con molto piacere la proposta di Riccardo Cardellicchio di mettere in scena la sua narrazione su Teresa Mattei perché non mi capita spesso di leggere un testo ed esserne conquistato così tanto da avere subito il desiderio di andare avanti fino alla rappresentazione teatrale.
Perché Riccardo Cardellicchio è un eccellente narratore e cronista e ci fa conoscere, con il suo stile conciso e preciso, la vita di Teresa Mattei, quella pubblica e quella privata, nei suoi strettissimi intrecci con la storia d’Italia dagli anni venti ad oggi ricostruendone con grande efficacia il percorso umano, intellettuale e politico.
E poi la vita di Teresa Mattei parla da sé, emoziona solo a sentirla, fa venire la pelle d’oca al pensiero: gli anni cupi delle leggi fasciste, gli scoppi di mortaio al fronte, i fazzoletti rossi delle partigiane, la paura della morte e degli stupri, la clandestinità, poi finalmente la liberazione e il sapore della vittoria, l’orgoglio di partecipare alla rinascita.
Un testo, quindi, che trasmette con forza non solo la figura di una donna protagonista indomita e coraggiosa della nostra storia recente ma anche i valori universali che ne hanno contraddistinto l’attività e tutta la sua vita.
Un teatro di narrazione, con cui spesso mi piace cimentarmi, ma naturalmente non ho saputo e non ho voluto fare a meno di inserire alcune invenzioni personali, cercando di non scadere mai nella gratuità e nella casualità. Mantenendo il più possibile inalterato lo stile narrativo dell’autore, ho tuttavia voluto giocare molto sulla costruzione dell’intreccio e sull’ambientazione, tramite l’utilizzo di una sorta di “narrazione parallela”, una scenografia ampiamente simbolica, quasi da teatro greco, e l’inserimento di musiche e videoproiezioni che dessero al racconto un valore storico ed universale.
Spero con ciò di essere riuscito non solo a rendere omaggio alla figura di Teresa Mattei ma anche a restituire appieno la grandezza di una personalità non comune, caratterizzata da un coraggio e una dedizione che di questi tempi, non troppo propizi alla democrazia, latitano in ciascuno di noi.
Ringrazio sinceramente Riccardo Cardellicchio per la stima nei miei confronti e la fiducia riposta nella nostra compagnia teatrale.
Sandro Billeri